TAI  CHI  CHUAN  a  Sesto  San Giovanni (Milano) - International  Tai Chi Chuan Association

Ugualmente Bello

Ventesimo Esercizio Taoista

 

Uno degli esercizi taoisti, il ventesimo se vogliamo essere precisi.

Il nome ha un certo fascino. Nel tentativo di interpretarlo è possibile dare spazio alla fantasia scoprendo nel gesto fisico una forte corrispondenza.

L’esercizio comincia da una prima posizione stabile, le mani che si sfiorano realizzando la sfera delle braccia, lo sguardo volto in avanti.

Quando si realizza il movimento, ci si gira da un lato, lo sguardo rivolto in questa nuova direzione, si rimane aperti, così avviene per l’altro lato.

Lo sguardo, seguendo il movimento, può spaziare da un estremo all’altro permettendo di avere visuali diverse Possiamo pensare che il significato sia che da qualsiasi parte ti possa girare puoi sempre cogliere il bello delle cose. Se passi da un punto di vista assodato ad uno nuovo, magari diametralmente opposto non è detto che qualcosa cambi realmente. Quando qualcosa sembra cambiare drasticamente, forse in realtà nulla sta cambiando in maniera veramente importante e l’eventuale cambiamento non è detto che debba essere per forza negativo.

I cambiamenti che ci spaventano, spesso sono solo una semplice variazione di abitudine.

Qualsiasi cosa capiti può avere un lato o un punto di vista bello o piacevole, qualsiasi cosa ti capiti, in un dato momento, forse doveva succedere e molte volte ti ritrovi a scoprire che questa cosa ha anche migliorato una situazione o magari addirittura la tua vita.

E’ fondamentale trovare il significato positivo delle cose, cambiare visuale e vedere che un lato diverso, può essere “Ugualmente Bello”.

Davanti ad un grosso o piccolo cambiamento, davanti a situazioni che non sono controvertibili, si deve riuscire a voltare pagina senza grandi rimpianti, si deve arrivare ad uno stato di serenità e buttarsi alla ricerca del positivo che c’è nella nuova realtà con una certa dose di entusiasmo.

Le situazioni che fanno più soffrire sono quelle in bilico, non definite, dove non si ha agio di porre delle basi, anche minime, poi, quando il tutto tende prendere corpo, su questa eventuale nuova condizione ci si può permettere di lavorare, svilupparla e renderla più in sintonia con il proprio modo di vedere, insomma nel cambiamento, almeno nel lungo periodo, si può vedere quasi sempre qualcosa di positivo o nei casi peggiori e più gravi, almeno andare avanti con passo fermo.

Possiamo pensare di applicare questa filosofia di pensiero e di vita sia alle esperienze più provanti che a quelle quotidiane, forse più banali, queste ultime meglio si prestano per un esempio.

Un anno fa è stato soppresso il servizio di pulman aziendali, il massimo della banalità forse, ma utile per fare un esempio.

Da un primo momento riuscivo a vedere solo la fine di un periodo, di un’era. A differenza di quasi tutte le persone che conosco, non ho mai dovuto pensare ad un modo per andare “quotidianamente” in un posto, c’era una mezzo che mi caricava ed, in un ambiente riparato quasi da qualsiasi cosa, mi scaricava alla mia meta, così la mattina come la sera, niente stress, niente traffico da affrontare, biglietti da comprare, niente pestate di piedi, o inzuppamenti per la pioggia piuttosto che accaldamenti per il sole, era il mio angolo di lettura, mezz’ora al mattino e mezz’ora la sera, per tanti anni, l’unico vincolo un orario inflessibile, tutto sommato non poco, ma per contro l’utilità e l’agio che derivavano da questo servizio compensavano ampiamente ogni rigidità.

L’ultimo giorno di utilizzo, mi sono ritrovato a pensare a tutto questo e che dal giorno dopo avrei avuto la prospettiva quotidiana di altre migliaia di persone, alcuni colleghi per esempio dovevano percorrere 40 Km in macchina al mattino ed altrettanti la sera nel traffico e in quel giorno nevicava a dirotto.

Ugualmente Bello, il ventesimo Esercizio Taoista: in quel momento potevo definirmi a metà dell’esercizio, avevo concluso la mia prima rotazione e me ne stavo a guardare su di un lato, ad una condizione conosciuta che aveva in primo piano solo aspetti positivi e quasi nessun aspetto negativo. Ora ero costretto come avviene spesso nella vita come nel tai chi, a cambiare posizione a tornare ad essere dinamico dopo un periodo di staticità attiva.

Il ventesimo Esercizio Taoista: si ritorna a passare dal punto di partenza, tutto si azzera e ci si volge dalla parte opposta, il panorama davanti a noi è cambiato, diverso, nuovo, sconosciuto, ma se ci sforziamo di guardare bene potremmo vedere che è “Ugualmente Bello”.

E’ bastato pochissimo per cambiare completamente la visuale, con la nuova via sono finiti i vincoli, quando hai una situazione particolare e troppo comoda, non ti rendi conto che cominci a rinunciare a molte altre cose, per esempio la totale libertà di azione, o meglio, l’idea stessa della libertà. Riesci a vedere che per anni, venivi caricato in un punto e scaricato ore dopo sempre nel medesimo, nel mezzo solo la ditta, il classico detto casa&lavoro andare da qualsiasi altra parte comportava dei vincoli logistici e temporali. Ora i vincoli sono dissolti, prendendo dei mezzi molto più flessibili, puoi vivere al di fuori di questo tragitto, o meglio puoi viverti il tragitto, vedere gente, fermarti per negozi, staccarti completamente dal discorso delle due mete, dall’arrivo, dalla partenza e dagli orari, viverti quello che c’è fra gli estremi.

Ho preso migliaia di volte mezzi pubblici, ma lo spirito è sempre stato diverso, da un ben determinato momento ho avuto come la sensazione di una porta aperta.

Quella mattina sono andato al metrò, il tempo era bigio, l’aria frizzante, ho acquistato il mio biglietto, ho scelto la carrozza che mi sembrava più tranquilla, c’erano posti liberi a sedere, ho leggiucchiato, mi sono guardato la fauna variegata del mattino, ne ho sentito i profumi, gli odori, i tanfi, i discorsi e gli atteggiamenti. Ho cambiato mezzo e mi sono voluto godere in piedi l’emersione dal sottosuolo in periferia, la MM2 esce allo scoperto ai confini di Milano, mi sono assaporato la sorpresa di vedere che tutto era imbiancato, nel giro di una mezz’ora il tempo bigio era cambiato ulteriormente ed era caduta copiosa la neve.

Sono arrivato alla stazione e con una certa soddisfazione, mi sono tirato il cappuccio sulla testa e mi sono avviato sotto la neve per le centinaia di metri che mi separavano dalla meta assaporando ogni differenza di una nuova situazione.

Come dicevamo, questo è solo un esempio banale fra i tanti che potremmo fare, ma in tutte le situazioni che possono capitare in una vita c’è sempre una prospettiva che può essere significativa.  Un aspetto che in un primo momento può sembrare peggiorativo, può rivelarsi, se visto senza pregiudizi e nella giusta ottica, in tutti i suoi aspetti positivi, nuovo, diverso, ma “Ugualmente Bello”.

 

 

          Paolo 

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